L’esperienza della malattia terminale rappresenta una sfida gravida di significato
non solo per i malati, ma per tutta la societá, che su di essa può
e deve misurare la propria capacità di accogliere e aiutare le persone, anche
quando la loro vita è ormai priva di prospettive. Ma che cosa accade
nei luoghi dove i malati trascorrono gli ultimi giorni o le ultime settimane
della loro esistenza? Quali emozioni si intrecciano, quali dialoghi nascono,
quali sentimenti maturano? Le storie raccolte da Attilio Stajano riflettono
vicende e sensibilità molto diverse, ma presentano un tratto comune:
alla fine, quando i gesti e le parole fatalmente si rarefanno, resta solo
l’amore.
Mettersi in paziente e sensibile ascolto di chi ci sta per lasciare può insegnarci
molto riguardo al significato profondo della vita e della morte. Soprattutto
ci insegna a vivere meglio, fino alla fine.
Attilio Stajano lavora come volontario in un ospedale di Bruxelles. È stato ricercatore
industriale, amministratore di programmi di ricerca alla Commissione Europea
e docente universitario a Bologna e al Georgia Institute of Technology, un
centro di ricerca tecnologica a Atlanta,GA, negli Stati Uniti.
Il suo sito Internet è www.stajano.org
«La lettura di questo libro crea in noi la convinzione che non dobbiamo lasciarci
sfuggire lՉ۪esperienza di accompagnamento di un nostro caro prossimo alla morte.
Non dobbiamo averne paura. Lasciamo che il nostro cuore parli, lasciamo che il
nostro intuito guidi i nostri gesti».
Marie de Hennezel
«Scopriamo qualcosa che rompe e sovverte i nostri schemi: i malati sono una risorsa
che ci aiuta nella nostra ricerca sul senso della vita».
Sergio Mattarella
«Parole asciutte e precise per dire cose essenziali dei pensieri e affetti di chi scopre
e ci offre il senso della vita che lascia».
Tullio De Mauro
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